

La Voce del Bosco
Appendice
LISTA PERSONAGGI PRINCIPALI E TERMINI RICORRENTI:
Altus Tcicer Tagliaferro: Vecanio di Carentas (governatore della regione del regno, carica ricoperta da nobili).
Arrhem Elatius: dapprima generale e successivamente Coordina di Beregrund (comandante massimo dell’esercito), uomo pragmatico e autoritario, non esita ad assumere il comando dell’esercito dopo la morte del re, e a prendere decisioni importanti, tra cui scontrarsi con gli alleati per salvare i suoi uomini.
Insieme a Grehda e Dowinie Malia indaga sulla cospirazione.
Balti: “popolo del sotto”, esseri minuti che gradiscono vivere nelle grotte di Mismar, anche se alcuni di loro vivono indisturbati in mezzo agli uomini, confondendosi con loro. Si crede siano nati dalle gemme radicali dei primi alberi.
Callistemoni: Famiglia reale di Beregrund al tempo del nostro racconto, conosciuti anche col nome di Re rossi, per via del colore dei capelli di molti di loro. Tra loro conosciamo re Ertror e i suoi figli Ertian ed Erghuilm.
Carex (il biondo): guardiano delle fonti, guerrieri al soldo del culto delle fonti, di cui sono i protettori. Carex è il capitano del gruppo del tempio di Guì, il principale del culto; ha uno spirito cavalleresco ed è innamorato di Rubra.
Cheriin: La conosciamo come giovane fanciulla, timida e riservata. Nasconde un immenso potere ed un legame con Pivras e Galavris. Viene accolta in un tempio del culto delle fonti e ne diviene una novizia. Il tempio è però attaccato da un gruppo di soldati, lei, seppur involontariamente, è tra quelli che reagiscono, contribuendo a gettare cattiva luce sul culto.
È anche l’antico nome del Grande Fiume/Nar-Diom.
Colossi: cosa sono, non lo sanno nemmeno loro, appaiono nello scontro con Ertian nella foresta di Mismar, e sono loro ad attaccare Carentas, spingendo il principe stesso a lasciare il padre nelle lande di Còral per correre in soccorso dei soldati e della popolazione della regione colpita.
Appaiono come esseri abominevoli dalla forza sovraumana. Il loro sangue, scuro e puzzolente non si lava facilmente dalle lame delle spade. Sono primitivi e brutali, non conoscono l’arte del forgiare armi, basando ogni attacco solo sulla loro forza e le loro mazze elementari, ma pesanti e letali. Nessuno riesce a capire da dove siano sbucati, ma sono molti e infestano la foresta di Mismar. Per gli uomini di Carentas, che non avrebbero mai immaginato l’esistenza di tali esseri mostruosi, appaiono come il concretizzarsi dei loro incubi, da sempre convivono col timore di vivere a un passo dalla misteriosa foresta.
Corìllinus Galavris (il carpentiere): Fratello minore di Pivras, caratterialmente è molto simile al fratello, con l’unica eccezione che il suo spirito non è stato temprato dalla guerra e da un’autorità ferrea. Il padre, che si denota un uomo più dedito al lavoro che alla famiglia, lo lascia libero di muoversi a piacimento e il giovane non manca di approfittare dei vantaggi concessi dal potere del padre. Potremmo paragonarlo a un “vitellone” (rifacendomi al film del 1953), però non stenta quando, spinto da incubi e strani incontri, decide di abbandonare tutto e correre in aiuto del fratello lontano.
Corìllinus Pivras (Dùret): si potrebbe identificare come uno dei protagonisti della vicenda. Si ritaglia una fetta importante del racconto. Nella nostra storia lo troviamo in una regione del regno, Beregrund, di cui è suddito, tuttavia non è la stessa in cui è nato, figlio di un carpentiere navale e di una donna, che traspare essere una sacerdotessa, fuggita da casa dopo, appunto, la partenza di Pivras per arruolarsi nell’esercito. Decisione presa d’impulso e mai approfondita nel dettaglio, fatto sta che l’appena adolescente ragazzetto moro dai capelli mossi, come viene descritto in una sequenza del racconto, parte abbandonando il padre, la madre ed il fratello per intraprendere le vie del mondo. La sua fortuna, le amicizie fondamentali e, soprattutto le sue abilità, lo porteranno ad essere un valente soldato e di ottenere la piena fiducia del suo principe che lo sceglie per una delicata missione.
Proprio grazie a questa missione raggiunge Carentas, in compagnia dell’inseparabile amico Gravio, qui l’esercito ottiene un importante vittoria e il principe, Ertian, costretto ad una scelta difficile, lo nomina Dùret della regione (Il Dùret è una figura inventata, sebbene si possa rifare a quella di un prefetto dell’antico esercito romano. Il Dùret sostanzialmente è il comandante militare di una regione del regno).
Caratterialmente è forte, anche se, per via delle scelte perpetrate da fanciullo, rimane vincolato dalle scelte degli altri, è come se gli mancasse la volontà di imporsi sugli eventi e sugli altri e quindi rimane sempre nell’indecisione.
Cyndhial: novizia del tempio di Guì.
Dolicos Vertin: capitano dell’esercito di Beregrund, lo incontriamo al campo di Carentas. È di nobili origini ed è risentito per le privazioni causate dall’attacco dei colossi tanto da esternare i propri sentimenti a Pivras e Gravio. È figlio del capitano Vertin che, qualche anno prima della nostra vicenda, troviamo al seguito del principe Ertian nella foresta di Mismar.
Écc: sommo custode dei segreti di Mismar, conosciamo Ercon Brunacorteccia, Cervius, Foes Chiarolegno, Pagher, Tilia, Murs, Roer Grantronco
Enbic: compagno d’armi di Pivras e sottoposto di Arrhem, al termine della guerra abbandona l’esercito per diventare membro del consiglio Vecaniale dei Cumes e dei Dùret.
Ert-Eloan: il verde messaggio, racchiude la mitologia dell’origine della vita, gli antefatti di Hit-Laétà e le regole per vivere in armonia con la natura.
Eorl: capo del Grùhunlach
Eorler: Eorl eletto a capo del consiglio. Colui il cui voto ha valenza maggiore all’interno della lega di Grùn.
Ercon Brunacorteccia: È probabilmente la figura del classico romanzo fantasy: un uomo al di sopra degli eventi che segue scova l’eroe e lo conduce alla vittoria. In realtà non è un essere umano, anche se ne ha le sembianze, ed è colui che più di tutti è vittima degli eventi. È saggio, calcolatore e sicuro di essere dalla parte della ragione, questo gli provoca una certa antipatia da parte sei suoi pari, gli Écc/i sommi custodi, e per questo predilige assecondare gli uomini nelle loro vicende piuttosto che starsene al posto che gli spetterebbe.
È però deluso dall’atteggiamento superbo acquisito da sovrani dei popoli degli uomini e per questo si ritira in pellegrinaggio, rassegnato alla fine del mondo per come lo conosceva e amava, fino a quando lo spirito nobile di un principe degli uomini, Ertian, lo spinge a tornare sui suoi passi. Parte quindi in cerca di coloro che possano fa rifiorire la linfa dei primi e contrastare i nemici dell’ordine naturale.
Eugner de Bosc: boscaiolo e guardavia dei vecchi sentieri.
Furla Hellebor: purtroppo si ritaglia pochissimo spazio in questa prima parte del racconto. Ma è il cardine su cui ruotano le speranze di ribellione. Lo conosciamo ragazzo alla tavola di suo padre, pronto a partire per la guerra in appoggio a Beregrund, e lo ritroviamo circa otto anni dopo nella cantina di Arrhem Elatius. Del suo carattere si evince solamente la sua propensione alla calma ed al comando.
Gleditsia: sacerdotessa del culto delle fonti, ha la stessa età di Rubra ed è sua grande amica. Ha un temperamento dolce e rassicurante, ma sa essere ferma e decisa all’occorrenza, segue le novizie e le avvia all’Ert-Eloan.
Gravio: centurione dell’esercito di Beregrund, amico fidato di Pivras. Cocciuto, testardo e rude, con buone attitudini al comando.
Grehda: sottoposto di Arrhem e fidato alleato nel colpo di stato.
Grima: la stirpe dei reggenti Albiriani di cui fanno parte i Convalor, tra cui re Trohlad, Nyssa Alba Convalor e Lahe.
Grùhunlach: provincia/contea/regione, governata dall’Eorl. Insieme di Rocol.
Guìham/Bràsari: nella prima parte della storia, che coincide con questo manoscritto, l’origine di questa casta sacerdotale rimane un mistero. Di loro sappiamo che nascono come una casta chiusa e con regole ferree, l’identità degli adepti viene annullata, infatti tutti si definiscono Guìham. Col tempo il loro credo si apre, divulgando i propri insegnamenti e prendendo sempre più piede, soprattutto in Albiria, dove i templi delle vecchie religioni si convertono a questo credo, ridotto nel contenuto, ma più definito, concreto, più aperto, meno esclusivo e più alla portata delle genti comuni.
I Guiham si legheranno ai sovrani Albiriani, con reciproci vantaggi. Tra questi traspare la possibilità di entrare in contatto, e sottrarre, i segreti del culto delle fonti.
Gul-Ombrèat: creature volanti, simili ai più classici draghi, e la cui origine si perde nella memoria degli antichi racconti, ma gli abitanti di Carentas non si sarebbero mai aspetti che fossero reali e che un giorno avrebbero visto le loro case bruciate da questi esseri.
Hellebori: reggitori del Grùhunlach del Coorendèbrunz, e tra le fila di questo lignaggio incontriamo Gun-Fa Hellebor che è l’Eorl del corno di bronzo al tempo del nostro racconto, suo fratello Turia, e i figli dell’Eorl tra cui Furla e Kale, il più giovane.
Hit-Laétà: la verde isola, il continente in cui si svolgono i fatti del racconto.
Hornet Wintergold: Gran Maestro dell’ordine del calice, uomo di esperienza e capitano onorato e rispettato dai cavalieri del calice. Questi cavalieri dalle livree azzurre sono al servizio dell’Ert-Eloan e ne sono i custodi, la loro roccaforte è Freichlar, luogo celato dai ghiacciaia di aspre montagne. Oltre a servire il verde messaggio, e di conseguenza le fonti, sono sempre stati attivi sostenitori dei vari Eorler. Da quando però il titolo è passato alla casata dei Grima, si sono ritirati e non si sono più visti. Hornet tenterà di salvare di salvare Rubra, offrendole preziosi consigli su come affrontare il processo.
Iclit: la Dea restauratrice/edificatrice venerata dal culto delle fonti.
Ildan Fasamal/il Grillo: giunto in Beregrund da Albiria al seguito della futura regina Nyssa, arrampicatore sociale, raggira e sfrutta la donna per ottenere potere e migliorare la sua condizione. Al termine della guerra viene eletto Reggente del Regno, in vece della regina e del principe Erghuilm.
Ilti/verde grigiastri: il popolo del sopra, sovrani di Mismar, si celano agli uomini e abitano le loro case, oscurate dalla magia, che in loro è potente. Stando alle leggende hanno avuto origine dai germogli fiorali dei primi alberi.
Irtrian Callistemone: padre di Ertror, sotto la sua egida Beregrund rafforza a sua posizione, soprattutto nei confronti dell’Albiria.
Juliar de Bosc: fratello di Eugner, boscaiolo e guardavia.
Lahe Convalor: ogni storia ha il suo cattivo, non è un antagonista, procede dritto per la sua strada nel tentativo di attuare i suoi piani, gli altri diventeranno suoi oppositori, spinti dai suoi atti. Diviene Eorler (il capo del consiglio degli Eorl) in età giovane, grazie al prezioso lavoro svolto da suo padre, Trohlad, che gli consegna un vero e proprio trono. Sta a lui concretizzare quello che ormai è un dato di fatto: essere il sovrano di Grùn, al di sopra degli Eorl e dei loro Grùhunlach. È un uomo equilibrato e guidato dall’astuzia. Sfrutta chiunque e non si fa scrupoli per nessuno, anche se odia la violenza fisica. O per meglio dire, la gradisce se attuata da altri e lontano dai suoi occhi, questo perché appare essere sempre come l’ultima mossa per ottenere qualcosa.
Nella sua opera si appoggia all’esercito che è stato in grado di istituire (il nuovo esercito permanente di Grùn), alla casta sacerdotale dei Guìham e alla loro ricchezza, a uomini giunti dal mare da terre lontane (i mercenari di Convalor, o Oltremare), e all’oro che è stato in grado di far affluire nelle sue casse (proveniente dall’eredità della sorella, dalle sue abilità di negoziatore e commerciali, alla sottomissione dei reggenti di Beregrund e infine depredato dai templi delle fonti).
Leglier: segretario del Vecanio di Carentas.
Malia Dowinie: spia al servizio di Arrhem.
Mira: compagna di malaffari di Res Onobreyes. Donna scaltra e con poche remore.
Nyssa Alba Convalor: figlia di Trohlad, donna esasperata dalle continue scelte sbagliate e dal matrimonio forzato con il già anziano re Ertror. Il lungo strascico dei suoi errori si ripercuote sulla solidità del suo carattere. Affranta decide infine di appoggiare la suo fratello e Ildan Fasamal nel loro piano per togliere di mezzo i Callistemoni, pare però lo abbia fatto solo per potersene tornare nella sua terra natia, Albiria, con il figlio Erghuilm.
Olprim: il grande castagno, pare essere l’ultimo dei Primi, ovvero le piante che stando al mito hanno rigenerato la vita. I semi dei Primi vennero innaffiati dalla dea Iclit, che raccolse in una coppa le lacrime della fanciulla che pose fine alla distruzione del mondo antico.
Gli Orsi: animale caratteristico dei guardiani delle fonti, ma nel racconto appaiono come gli abitanti dei monti Zeruli nella regione di Carentas. È infatti in questi borghi che si sono stabiliti dei rifugiati che hanno poco a che fare con i guardiani, ma con cui condividono l’origine. Tra loro conosciamo Bìv (il locandiere) Fresen, Reol, Gròs e suo nipote Rebic.
Piro Rubì: omino particolarmente basso, nessuno, salvo pochi conoscitori dei misteri del mondo, sanno che in realtà appartiene al popolo dei Balti e non agli esseri umani (Vitlin). È al tempo stesso custode e segretario del culto delle fonti. Vive in una catapecchia a Carhob, che però ha un accesso per delle gallerie sotterranee che vengono usate dai fedeli, e dagli adepti del culto, perseguitati dalla purga dei Convalor.
Primi: gli antichi alberi dai cui semi rigermogliò la vita, la loro linfa scorre nei propri figli e gli conferisce il potere di legarsi e interagire con la terra e con gli elementi della natura (magia). Tutti siamo connessi poiché ogni cosa che vive discende dai Primi.
Relt Elatius: fratello minore di Arrhem, studioso e letterato. Non esita ad aiutare il fratello nelle sue manovre di rivolta.
Rhium: emergono parecchi riferimenti a questo popolo che in un passato, non troppo antecedente ai fatti narrati, dominava il continente. L’organizzazione di questa entità, per lo più militare, si rifà ad un modello romano, il nome stesso lo suggerisce, ecco perché ad esempio troviamo il grado militare di centurione. Nelle tre grandi entità, ormai nazionali, del continente troviamo Còral, che è ormai un impero vasto nelle regioni meridionali, immaginiamoci un sacro romano impero con centralità a Roma anziché nel centro Europa. I Rhium sono paragonabili ad un’antica Roma il cui impero non è stato sgretolato, semplicemente si è ridimensionato ed è mutato per superare la crisi, da cui la nascita di Còral con un cesare che ha autorità su tutto il territorio ma che deve badare ai proprio principati e stati vassalli che hanno una sovranità autonoma.
Rocol: borgata/vallata/fetta di territorio, amministrata da una famiglia che si rifà all’Eorl.
Rubra Viicyfolia: (la donna coi capelli cinti da un lembo di tessuto color ocra): Donna forte e testarda, e potremmo aver detto tutto. La conosciamo come Madre Superiora del Culto delle Fonti/delle sorgenti dal passato travagliato. Cresciuta dalla madre e da un patrigno violento. Nelle sue vene scorre forte la linfa dei primi (magia) che la porta ad essere temuta e cacciata dalla sua casa. Trova la via per un futuro migliore grazie all’aiuto di Vicia/Streas, e in seguito viene scelta per succedere al vertice del culto. I tempi sono assai difficili per coloro che seguono la parola delle sorgenti, infatti nella parte di mondo in cui questa religione si è diffusa maggiormente, e cioè a Grùn, è in atto una vera e propria persecuzione agli adepti. Un episodio in particolare scatena la parte conclusiva della repressione, in un tempio assalito, alcune adepte si ribellano uccidendo i soldati giunti per distruggere il tempio. Rubra è dunque chiamata dal consiglio dei sovrani di Grùn per rispondere dell’accaduto.
Trohlad Convalor: padre di Lahe e Nyssa Alba, primo Eorler Albiriano della lega. Sfrutta il consenso dei Guìham per ottenere il potere sufficiente per ostacolare Beregrund e tentare di riaccaparrarsi la via del mare.
Ulex: (l’Astore, il moro in giaco scuro): è un figlio di nessuno, e pare che la madre abbia voluto per lui un futuro al tempio, tanto da abbandonarlo ai piedi di Guì, è tutto fuorché un cuor leggero, pondera ogni decisione e le sue giuste riflessioni lo portano ad essere preso sempre in considerazione; gode del favore di Carex e di Rubra. Insieme, i due guardiani, prendono in custodia Cheriin per proteggerla e, dopo mille peripezie, condurla da Vicia.
Vicia/Streas: Un essere vetusto ed etereo, dallo spirito mite e sereno, vive i suoi giorni in piena simbiosi con la naturalità dell’esistenza. È una femmina appartenente al popolo Ilta.
Vitlin: gli esseri umani, che dominano Hit-Laétà e, traspare, il mondo. Non ricordano nulla del loro passato più remoto, in cui vivevano in armonia con Ilti e Balti, fino al giorno di una feroce guerra in cui tutto è cambiato. Al seguito della vittoria gli Ilti hanno ceduto le terre agli esseri umani, ritirandosi nella foresta di Mismar, a protezione degli Écc e dell’Ert Eloan. nell’Ert-Eloan non ci sono riferimenti sulla loro origine ed è questo il motivo per cui, all’inizio, i sommi non li accettano.